Ufficialmente l'Associazione Radiotecnica Italiana A.R.I. (ora Associazione Radioamatori Italiani), nasce il 1 Gennaio 1927 a Milano per iniziativa della Associazione Dilettanti Radiotecnici Italiani e del Radio Club Nazionale Italiano.
Nello statuto allora approvato, vengono indicati gli scopi e le finalità dell'Associazione stessa.
a) Riunire a scopi puramente scientifici, prescindendo da qualunque questione di ordine corporativo, i dilettanti, gli studiosi, gli industriali, i commercianti di radio.
b) Costituire un organo di collegamento tra i Soci e il Governo.
c) Tutelare gli interessi dei Soci nei riguardi dei servizi delle radioaudizioni circolari.
d) Dare incremento agli studi scientifici promuovendo esperimenti e prove.
e) Porsi in relazione con analoghe Associazioni estere.
f) Costituire un centro di informazione tecnica a disposizione dei propri soci.
g) Distribuire ai Soci l'Organo ufficiale dell'Associazione.
Ancora più avanti viene ben precisata la fisionomia dell'Associazione:
"L'Associazione dovrà sempre mantenersi estranea da qualsiasi manifestazione politica e religiosa.
Essa si manterrà assolutamente indipendente da qualsiasi ditta costruttrice e venditrice".
Passata la bufera della seconda guerra mondiale e mentre andavano ristabilendosi in Italia le condizioni democratiche, si ha una sorta di rifondazione dell'Associazione anche per meglio riqualificare i collegamenti ed i rapporti fra i Soci, giusto nel momento in cui si intravedevano dei grossi e ulteriori sviluppi nel campo delle comunicazioni via etere.
Così il 10 Gennaio 1950 con decreto del Presidente della Repubblica n. 368 l'A.R.I., che adotta anche un nuovo statuto, viene eretta in ente morale e viene considerata a tutti gli effetti come Filiazione Italiana della (I.A.R.U.) International Amateur Radio Union che rappresenta a livello internazionale tutti i radioamatori del mondo.
Oggi l'ARI vanta circa 15.000 soci in tutta Italia e continua ad essere un punto di riferimento per la categoria dei radioamatori anche grazie alle sezioni che costituiscono la struttura locale di cui la sezione di Cinisello fa parte.